Con la nuova legge sul bullismo e cyberbullismo entrata in vigore il 14 giugno, vengono ampliati gli strumenti a disposizione di procura e tribunale minorile per affrontare comportamenti a rischio.
Dalla mediazione penale ai laboratori creativi, cosa prevede la normativa
La normativa punta a intervenire precocemente su condotte irregolari o aggressive, anche di minorenni sotto i 14 anni. Il procuratore, dopo aver raccolto informazioni, può attivare un percorso di mediazione o chiedere al tribunale un progetto educativo.
Quest’ultimo, controllato dai servizi sociali, prevede attività come volontariato, corsi artistici e sport, per promuovere rispetto e relazioni non violente. Il contenuto è definito coinvolgendo le famiglie, alle quali può essere dato anche sostegno.
Periodicamente, sulla base della relazione dei servizi sociali, il tribunale dichiara concluso il progetto, lo fa proseguire o lo sostituisce. Nei casi più gravi sono previsti affidamento temporaneo o comunità.
L’obiettivo è adottare un approccio multidisciplinare, coinvolgendo più soggetti per prevenire e contrastare precocemente le condotte a rischio attraverso percorsi innovativi e riabilitativi. Un cambio di paradigma rispetto al passato, che punta sulla mediazione e sulla rieducazione anziché sul mero intervento repressivo.
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