ROMA – La gestione dei lavori in Commissione Cultura da parte della Presidenza Mollicone è finita nuovamente sotto accusa. Secondo i deputati del Movimento 5 Stelle, durante l’esame del DL Sport e Scuola sono emersi evidenti segni di faziosità e poca trasparenza nell’ammissibilità degli emendamenti.
“Abbiamo riscontrato l’utilizzo di pesi e misure diverse in base all’appartenenza politica di chi ha firmato l’emendamento” – ha dichiarato Antonio Caso, Capogruppo M5S in Commissione – “Sono stati accolti testi della maggioranza completamente estranei alle materie in discussione. Addirittura uno che ha modificato il codice della strada”.
Per i 5 Stelle non si tratta solo dell’ormai nota incompetenza dell’esecutivo, ma della chiara volontà di penalizzare l’opposizione. A questo si aggiunge il ritiro di numerosi emendamenti da parte della maggioranza, il che certificherebbe la mancanza di imparzialità.
La presidenza Mollicone è stata pertanto invitata a gestire i lavori con maggiore serietà e rispetto delle regole. Ma le polemiche non si placano e anche questa volta si parla di grave sfiducia verso chi guida i lavori in Commissione. Un problema, quello delle presidenze faziose, che rischia di compromettere ulteriormente i già difficili rapporti tra maggioranza e opposizione in Parlamento.
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