Nell’ultima settimana infatti, i contagi da Omicron 5 sono aumenti del 34% e i ricoveri del 4,5%.
Antonello Maruotti, ordinario di statistica dell’Università Lumsa e co-fondatore del gruppo interaccademico di studi statistici sulla pandemia di COVID-19, data la situazione si è esposto sull’argomento affermando: “Mettiamoci in testa che stiamo vivendo senza restrizioni e continueremo a farlo. Oggi, in una popolazione quasi tutta vaccinata contro il covid, occorre guardare la gravità dei casi, che ora è molto bassa. Non ripartiamo da zero contro il coronavirus ed è per questo che non sono preoccupato, c’è però uno sfasamento regionale in questa ripresa, come già accaduto in estate. In queste due settimane il Lazio è partito prima della Calabria, ad esempio. Sono le grandi regioni che stanno tirando i contagi”.
Il coronavirus continua quindi a causare contagi e decessi e l’obiettivo finale è quello di sconfiggere completamente il virus. Nonostante la situazione attuale non sia troppo preoccupante, non bisogna sottovalutarla e gli esperti lavorano per intercettare possibili nuove varianti o sottovarianti che potrebbero causare nuovamente gravi problemi. Ad oggi, la diffusione del virus è di 25/30.000 casi al giorno, ma nelle prossime settimane è possibile che arrivino ad oltre 60.000 al giorno, causando un aumento dei ricoveri ospedalieri, che al momento sono molto bassi.
Nonostante al momento la pandemia non è più considerata un allarme a livello nazionale, bisogna prestare la giusta attenzione alle categorie fragili, ovvero agli anziani e coloro che devono ricevere la quarta dose. Queste persone devono utilizzare ancora la mascherina al chiuso e in luoghi affollati in quanto potrebbero sviluppare la malattia in forma grave.
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