La formazione per l’abilitazione all’insegnamento sta attraversando una fase critica che minaccia la qualità dell’istruzione e il benessere dei docenti. Ogni settimana, decine di insegnanti si vedono costretti a percorrere centinaia di chilometri per partecipare ai corsi abilitanti, un viaggio che si traduce in disagi economici e professionali. Spese di viaggio, vitto e alloggio sono anticipati dai docenti, mentre le scuole restano senza copertura, mettendo a rischio la continuità didattica.
Questa situazione, che sta creando un paradosso nelle scuole italiane, è stata denunciata da Giuseppe D’Aprile, Segretario Generale della Uil Scuola Rua, durante un’assemblea RSU a Torino. In quella sede, D’Aprile ha raccolto numerose testimonianze di insegnanti che vivono quotidianamente questa difficile realtà. “Non è accettabile che i docenti, già sottopagati rispetto alla media europea, debbano affrontare questi oneri economici e logistici per ottenere un’abilitazione che invece di valorizzare la loro professione, la penalizza ulteriormente,” ha dichiarato.
Il tema delle disuguaglianze nella formazione dei docenti è al centro del dibattito. Secondo D’Aprile, l’impossibilità di fruire delle 150 ore di diritto allo studio, a causa dei ritardi nel lancio dei percorsi abilitanti, ha già messo a dura prova gli insegnanti. Aggiungendo l’obbligo di partecipare a corsi lontano da casa, spesso in orari non compatibili con le attività lavorative, si crea una condizione insostenibile che sfocia in classi senza insegnante e una didattica meno efficace.
La richiesta di un intervento urgente da parte del Ministero dell’Istruzione è chiara. Il sindacato chiede di garantire una programmazione territoriale equa per i corsi abilitanti, che tenga conto delle esigenze lavorative dei docenti, e di introdurre il rimborso delle spese, come già avviene in altre amministrazioni pubbliche. Questo intervento sarebbe fondamentale per alleggerire il carico economico e logistico sui docenti, che si trovano a dover affrontare un percorso di formazione che, anziché supportarli, rischia di penalizzarli ulteriormente.
“È necessario adottare scelte strutturali che mettano al centro le persone, non soluzioni temporanee che scaricano il peso sulle spalle degli insegnanti,” ha concluso D’Aprile. La situazione attuale richiede soluzioni urgenti per garantire che i docenti possano lavorare in condizioni adeguate, senza dover sacrificare la loro formazione o la qualità dell’insegnamento.
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