Corsi abilitanti e frequenza: le regole per il biennio 2023-2025 e oltre

Con l’evoluzione delle modalità di frequenza dei corsi abilitanti, è fondamentale comprendere le regole in vigore e le relative eccezioni.

Per il biennio accademico 2023-2025, i percorsi universitari di formazione iniziale possono essere svolti in modalità telematica, anche in deroga al limite del 50% in presenza, come previsto dall’art. 18-bis co. 6 bis del D.Lgs. n. N. 59/2017, con l’eccezione delle attività di tirocinio e di laboratorio.

Tuttavia, a partire dall’anno accademico 2025-2026, ad eccezione della conseguenza di un’altra abilitazione, i corsi si svolgeranno esclusivamente in presenza, come stabilito dall’art. 7 co. 7 del DPCM del 4 agosto 2023. È importante sottolineare che per l’accesso alla prova finale sarà necessario presenziare ad almeno il 70% delle attività formative.

Per quanto riguarda il numero di crediti, è possibile abilitarsi con la frequenza di un corso da 30 CFU in un altro grado, ad esempio, un docente di scuola primaria abilitato può conseguire un’abilitazione anche in una classe di concorso della scuola secondaria per cui ha titolo di accesso. Tuttavia, ci sono specifiche regole per le abilitazioni e la specializzazione sul sostegno, che richiedono la frequenza di percorsi dedicati.

In sintesi, le regole di frequenza e abilitazione stanno subendo cambiamenti significativi, con un’apertura alla modalità telematica per un periodo limitato e successivamente un passaggio esclusivo alla formazione in presenza, con specifiche eccezioni legate alle abilitazioni e alla specializzazione.

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