Corsi abilitanti 2024/25 e diritto allo studio, quali permessi chiedere?

Diritto allo studio 2024/25 – Gli insegnanti supplenti hanno spesso la necessità di conciliare i propri impegni di servizio con la frequenza di corsi abilitanti. Ma a quali tutele possono avere diritto? E quali sanzioni rischiano nel caso decidano di rinunciare a una supplenza? Rispondiamo ad alcuni dubbi emersi da un nostro lettore.

 Le tutele per la frequenza di corsi abilitanti

Il nostro lettore, impegnato in una supplenza breve fino al 31 dicembre, si è visto negare la possibilità di seguire l’orario più idoneo per i corsi abilitanti da 60 CFU obbligatori. Va chiarito che l’orario è di competenza del dirigente e non può essere adattato alle esigenze personali. Tuttavia, la legge tutela il diritto allo studio con 150 ore di permesso annuali, cui si sommano ulteriori 11 ore assegnate.

I permessi e la possibilità di cambiare supplenza

Oltre alle ore di permesso, i supplenti possono usufruire di 6 giorni non retribuiti. Inoltre, è consentito lasciare la supplenza breve per un’altra con incarico da GPS o graduatoria istituto sino al 30 giugno/31 agosto.

Le sanzioni in caso di rinuncia

L’abbandono del servizio comporta l’impossibilità di ottenere ulteriori supplenze tramite graduatoria istituto per il biennio, limitando le possibilità a incarichi dalla GPS. Un vincolo importante, che sottolinea l’importanza di valutare attentamente le proprie scelte per non precludersi opportunità lavorative.

Abbiamo cercato di fare chiarezza su alcuni dubbi ricorrenti legati ai diritti e doveri degli insegnanti supplenti, nella speranza di aver fornito utili informazioni per districarsi tra norme e sanzioni.

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