Contro autonomia differenziata occorre mobilitarsi. Ecco perché. Lo spiega Graziamaria Pistorino della Segreteria Nazionale Flc Cgil

No all’Autonomia differenziata che nasce dell’egoismo vogliano un’Italia unita che garantisca gli stessi servizi indipendentemente da dove nasciamo e viviamo. Nessuno poi possa dire che non sapeva, no all’indifferenza, serve ora il coinvolgimento di tutti.

Riportiamo l’intervento di Graziamaria Pistorino della Segreteria Nazionale della Flc Cgil .

Cos’è l’Autonomia differenziata?
È un percorso che assegna alle Regioni la responsabilità su materie ora assegnate allo Stato, tra cui scuola, sanità, ambiente, vie di comunicazione, …
Cosa sta facendo il governo?
Il Ministro leghista Calderoli ha già depositato un disegno di legge per l’attuazione dell’Autonomia Differenziata e con la Legge di bilancio 2023 ha dichiarato la volontà del governo di realizzare i progetti regionalistici.
Cosa potrebbe accadere se si realizzasse questo percorso?
Poiché le regioni più ricche manterrebbero maggiore quantità di denaro provenienti dalle tasse pagate dai cittadini, il divario Sud-Nord aumenterebbe per la sanità e tutti i servizi e, per l’istruzione in particolare: la pari diffusione di scuole dell’infanzia e tempo pieno sarebbe definitivamente negata, una scuola diversificata per programmi, strumenti e risorse sarebbe sempre più in contraddizione con il valore legale del titolo di studio, con i contratti regionali di docenti, dirigenti e personale ATA, si avrebbero stipendi diversi sulla base delle risorse economiche regionali e, infine, sarebbero frantumati assunzioni e mobilità nazionali e la possibilità di trasferimenti tra territori.
Cosa fare?
Firmare subito la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare che trovi qui illustrata
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