L’espressione “fino ad avente diritto” identifica una particolare tipologia di supplenza breve utilizzata nella prassi scolastica, seppur non menzionata direttamente nel CCNL di comparto. Secondo quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale, infatti, tutte le supplenze a tempo determinato devono riportare obbligatoriamente una data di scadenza certa.
La normativa consente tuttavia la risoluzione anticipata dei contratti nel caso in cui, a seguito di nuove procedure di assunzione, sia individuato un docente con diritto di precedenza. Seguendo queste indicazioni, anche le cosiddette “supplenze fino ad avente diritto” devono avere una data di termine certificata, pur potendo essere interrotte anticipatamente.
In questo avvio di anno scolastico 2024/2025 sono essenzialmente due gli scenari che giustificano il ricorso a contratti di supplenza “fino ad avente diritto”:
Nomine da GPS ancora in corso in alcune province, con la necessità di garantire comunque le lezioni seppur in attesa degli incarichi annuali;
Immissioni in ruolo straordinario autorizzate dal DL 71/2024 per i vincitori dei concorsi della procedura PNRR, la cui conclusione è prevista entro il 31 dicembre.
In entrambi i casi, i contratti dovranno riportare la clausola risolutiva legata all’individuazione del docente destinatario dell’incarico annuale/ruolo. L’obiettivo è assicurare la copertura delle cattedre nel rispetto della normativa, con supplenze di breve periodo che saranno automaticamente interrotte una volta ultima le operazioni di reclutamento e nomina del personale avente maggior diritto.
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