Il problema vero é quello di sganciarsi dal pubblico impiego, altrimenti i contratti resteranno sempre questi, euro in più, euro in meno; forse si inventeranno qualcosa in più, ma smpre come salario accessorio da distribuire a una minoranza di docenti ed Ata secondo la categoria dell’impegno e del merito, definito al tavo di istituto. Se non si supera questo scoglio, di aumenti che non possono andare oltre l’inflazione programata, come ben individuato dal prof Sandro Gigliotti , fondatore della Gilda, 30 anni fa non ci saranno per i docenti mai contratti dignitosi, a prescindere poi dal reperimento nelle leggi di bilancio delle risorse economiche necessarie , per noi sempre insufficienti.
Quindi non credo che il M5s possa fare meglio del PD o viceversa, e lo penso di qualunque altro partito o che la colpa sia solo dei sindacati.
Il problema é questo. Sic stantibus rebus o se preferite rebus sic stantibus
Ma poi diciamecelo francamente, noi docenti, noi cosa siamo disponibili a fare oltre a prendercela con un partito o con i sindacati o con il Fato o a lamentarci. Guardate i cugini Francesi come si comportano.
Noi non siamo capaci neppure di bloccare le attività aggiuntive e progetti , dimetterci dagli incarichi e disertare le gite e rifiutare tutto quanto non sia obbligatorio da contratto. Non siamo capaci di resistenza civile nei Collegi. Di che parlamo?
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