Concorso straordinario 2020, migliaiaia di docenti di sostegno restano esclusi
Resta per ora ancora da risolvere il problema della partecipazione dei docenti che hanno un servizio pluriennale su posto di sostegno senza il possesso del titolo di specializzazione e senza un servizio d’insegnamento di almeno un anno sulla classe di concorso per la quale intendono concorrere.
Fino all’ultimo incontro sindacale sui bandi di concorso, in cui sono stati chiesti chiarimenti alla Ministra Azzolina, le varie guide diffuse sui maggiori siti anche quelli sindacali e il 6 febbraio anche sul sito del Miur (solo ieri l’avviso é stato rimosso), si dava per certa la partecpazione di questi docenti al concorso straordinario, considerando il servizio prestato su posto di sostegno senza titolo valido a tutti gli effetti per la partecipazione.
Per migliaia di docenti, in servizio in prevalenza al Nord ma anche al Sud su psto di sostegno senza titolo è stata quindi una doccia fredda apprendere da un momento all’altro di essere completamente fuori dalla procedura concorsuale, non possono nemmeno partecipare su posto di sostegno in quanto sforniti di titoli.
In pratica cosa succede? Il comma 5 dell’art.1 del D.L.126 del 29.10.2018 convertito con modifiche nella legge 159, prevede alla lettera a) per i docenti il requisito di almeno tre anni di servizio dal 2008/09 al 2019/20 anche se prestati su posto di sostegno senza il titolo di specializzazione , ma alla lettera b) prevede come seconda condizione di partecipazione un anno almeno di servizio per la classe di concorso per la quale si concorre, non prevedendo per gli insegnanti di sostegno nessuna deroga, non tenendo così in nessun conto che non esiste una classe di concorso di sostegno e la nomina su posto di sostegno é conferita scorrendo la graduatoria della classe di concorso.
Era proprio questo che doveva essere recepito secondo l’emendamento Fratoianni, che non é stato poi ben recepito in sede tecnica dall’ufficio legale dell’ex Ministro Fioramonti ed é su questo testo che stiamo assistendo oggi ad una rigidità interpretativa della legge e che in questo caso va contro lo stesso spirito della legge, generando un’immensa ingiustizia.
Il PD si é espresso con un documento della responsabile nazionale scuola, Prof.ssa Camilla Sgambato che é dalla parte di questi precari esclusi che sono migliaia e complessivamente per la ripresa del confronto sindacle che non può essere interrotto in questo delicatissimo momento, lo stesso On Fratoianni, autore dell’emendamento é ora impegnato alla ricerca di una soluzione e sappiamo che anche il CSPI é contrario a questa esclusione e lo indicherà nei suoi rilievi, mettendo in evidenza l’ingiustizia dell’esclusione dal concorso di miglaia di lavoratori della scuola.
I sindacati della scuola che per primi hanno sollevato il problema dopo l’incontro con la Ministra continuano il loro pressing con i loro comunicati stampa e SBC Scuola Bene Comune ha fatto un appello diretto alla Ministra Lucia Azzolina, affinché receda da un’interpretazione restrittiva della norma, lasciando fuori migliaia di colleghi che hanno avuto il solo torto in questi anni di lavorare con i ragazzi diversamente abili nelle scuole secondarie soprattutto quelle di secondo grado in mancanza di personale specializzato.
Libero Tassella