Verrebbe da pensare che lo facciano di proposito, ma così ovviamente non è. L’accavallarsi del concorso della scuola 2018 e la scelta delle scuole da parte del personale ATA tramite compilazione del modello D3 rischia ancora una volta di far saltare il banco. Il banco delle segreterie scolastiche chiamate sempre di più a svolgere un lavoro gravoso e spesso sotto organico o con personale non sempre all’altezza. Dal 14 marzo prossimo, gli aspiranti ATA prenderanno d’assalto istanze online e procederanno ad individuare e a scegliere le istituzioni scolastiche della provincia per l’inserimento in graduatoria di terza fascia. Il sistema poi provvederà a comunicare alle segreterie scolastiche il personale che intende iscriversi presso gli elenchi del loro istituto, sempre le segreterie provvederanno poi a stilare le graduatorie provvisorie. Nel frattempo dovranno fare i conti con migliaia di quesiti posti dai docenti precari che si apprestano a fare domanda per il concorso della scuola, insomma il rischio caos non è poi così lontano.
ATA e concorso docenti: i posti vacanti
Se per il personale ATA che si iscrive nelle graduatorie di terza fascia di istituto ci sono poche probabilità di prendere un incarico annuale, almeno per i nuovi, i docenti precari che parteciperanno al concorso lo faranno a scatola chiusa. Il MIUR infatti non ha ancora reso noti i posti vacanti (è vero che il concorso non è per i posti, ma il dato è sempre utile conoscerlo), lo farà solo all’esito dei trasferimenti e dei passaggi di cattedra. Non è nota nemmeno la situazione delle GaE, conoscere le classi di concorso esaurite favorirebbe i precari nella scelta della regione. Sembra l’ennesima beffa di Renzi o di chi per lui, una sorta di pernacchia ai precari costretti a brancolare nel buio.
Come avverranno le immissioni in ruolo?
A stabilire le modalità è la legge in vigore, la quale prevede che i docenti individuati per le immissioni in ruolo saranno “pescati” dalle GaE per il 50% e la stessa percentuale sarà individuata dai vincitori e degli idonei tratti dalle graduatorie dei concorsi a cattedra. I posti vacanti destinati ai partecipanti al concorso riservato, lo ribadiamo ancora una volta, si conosceranno solo dopo le immissioni in ruolo e i residui saranno assegnati a loro, se mai ce ne saranno. Tuttavia la graduatoria regionale che sarà compilata, la famosa graduatoria di merito, resterà in vigore fino al suo completo esaurimento, salvo riforme o modifiche future.