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Concorso docenti 2018: Ricorso al TAR per ITP, diplomati AFAM, dottori di ricerca e docenti di ruolo, ecco le ultime notizie

Il concorso della scuola è stato appena annunciato e già diversi studi legali propongono ricorsi a favore degli ITP, dei docenti che abbiano prestato 36 mesi di servizio, diplomati AFAM, dottori di ricerca, docenti già di ruolo e addirittura per gli abilitati all’estero. E’ l’Italia dei ricorsi evidentemente. Gli studi legali promettono che tali possibili candidati debbano sostenere le prove semplificate e quindi sostenere il solo colloqui orale. Superata tale prova saranno poi inseriti nelle Graduatorie di Merito regionali così come previsto dalla Fase Transitoria.

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Gli studi legali assicurano che possono aderire ai ricorsi per ottenere l’ammissione al Concorso Docenti per la cd. Fase transitoria, le seguenti categorie: gli ITP (docenti di laboratori diplomati) compresi coloro i quali abbiano conseguito il diploma a luglio 2017; i docenti che abbiano maturato 36 mesi di servizio nella scuola statale o parificata oppure con almeno 180 giorni all’anno in tre anni; i diplomati AFAM Vecchio Ordinamento, in possesso anche del Diploma di Istruzione Superiore; possono ricorrere – sempre secondo gli studi legali – i dottori di ricerca in possesso del titolo di studio (laurea) che da accesso alle classi di concorso; I docenti già in ruolo, anche se il bando sostiene il contrario, ma noi siamo stati facili profeti, annunciando che ci sarebbero stati ricorsi al fine di partecipare per altra Classe di Concorso; infine propongono il ricorso anche agli abilitati all’estero in attesa del riconoscimento del titolo da parte del MIUR, insomma c’è posto per tutti.

Concorso docenti 2018: ci saranno posti a sufficienza?

Spesso dietro agli studi legali ci sono i sindacati confederali, ma non necessariamente, molti studi legali autonomi negli ultimi anni stanno spostando la loro attenzione proprio sui ricorsi collettivi, complice anche una legge, quella che regolamenta il reclutamento scolastico, farraginosa e piena di “buchi” che ha permesso in questi anni di essere stravolta a colpi di sentenze del T.A.R. del Lazio, tuttavia la domanda sorge spontanea: ci saranno tanti posti quanti gli aventi diritto a partecipare al concorso e i ricorsisti? Ai posteri l’ardua sentenza.

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