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La Commissione europea è pronta a dare il via libera al tanto atteso bando di concorso che prevede l’assunzione di ben 40.000 docenti attraverso il nuovo percorso del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Questa entusiasmante notizia è stata riportata da Italia Oggi e rappresenta un importante passo avanti nell’implementazione delle riforme nel settore dell’istruzione in Italia.
Questa decisione segue l’approvazione del regolamento attuativo associato al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) del 4 luglio dello scorso anno, che è stato già validato dalla Commissione europea ed è attualmente in esame a Bruxelles. Con la recente pubblicazione del Dpcm sulla Gazzetta Ufficiale datata 25 settembre, l’ultimo passo necessario è rappresentato dal visto europeo, che aprirà la strada al primo dei due concorsi programmati dal Ministero dell’Istruzione, in programma tra questo autunno e la prossima primavera.
Concorso ordinario e CFU
Per quanto riguarda la selezione concorsuale in arrivo, tutti gli aspiranti docenti che hanno conseguito almeno 24 crediti formativi universitari entro il 31 ottobre 2022 o che hanno accumulato almeno tre anni di esperienza nel servizio di insegnamento avranno la possibilità di partecipare. Le stime indicano che potrebbero essere ben 100.000 i potenziali candidati, secondo quanto riferito dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui). In contrasto con le edizioni passate, non ci sarà alcuna prova preselettiva. I candidati dovranno invece affrontare una prova scritta seguita da un colloquio orale, preceduti da un anno di tirocinio.
La prova scritta, recentemente modificata grazie a un emendamento parlamentare al Progetto di legge (PA bis) (Decreto Legge n. 75/2023), consisterà in un test a risposta multipla focalizzato sulla valutazione delle conoscenze e delle competenze nell’ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico, oltre a includere sezioni dedicate all’informatica e alla lingua inglese. La parte orale del concorso valuterà le competenze disciplinari specifiche della classe di concorso e l’abilità nell’insegnamento attraverso una lezione simulata.
Il primo concorso prevede l’apertura di circa 40.000 posizioni, suddivise tra 30.216 posti per il personale docente, di cui 21.101 su posto comune e 9.115 su posto di sostegno, a cui si aggiungeranno circa 10.000 cattedre che rimarranno scoperte a causa delle immissioni in ruolo di quest’anno. La certificazione del nuovo contingente di docenti è attualmente in fase di valutazione presso il Ministero dell’Economia.
Per il secondo concorso Pnrr, previsto in primavera, si prevede di estendere la partecipazione anche a coloro che avranno conseguito almeno 30 dei 60 crediti formativi universitari previsti dalla nuova disciplina per ottenere l’abilitazione. Il numero di posti disponibili sarà determinato principalmente dai pensionamenti, che mediamente ammontano a circa 25.000 unità. Eventuali posti non coperti dal primo concorso potranno essere aggiunti alla disponibilità del secondo.
L’obiettivo ambizioso del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) è quello di assumere almeno 70.000 docenti entro il 2024, seguendo le nuove regole stabilite. Tuttavia, è prevista una certa flessibilità in caso di necessità, come una possibile proroga per completare le procedure avviate. Questa eventualità potrebbe fornire un po’ di respiro alla macchina amministrativa e universitaria, che è chiamata a formare e selezionare un notevole contingente di aspiranti docenti in tempi ristretti. Siamo quindi in attesa dell’approvazione definitiva di Bruxelles e dell’inizio di questa importante fase nel settore dell’istruzione italiana.
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