Concorso della scuola 2018, dentro anche i bocciati del 2016

Al via il concorso della scuola, gli interessati possono già presentare domanda di partecipazione attarverso istanze online. Il primo del 2018. Proprio nella giornata di ieri abbiamo pubblicato una guida completa che avidenzia chi può partecipare e le modalità di presentazione della domanda. Vi è pure l’IBAN per pagare la tassa di 5 Euro. Gli interessati possono visualizzarla collegandosi al nostro articolo.

Concorso riservato docenti e CFU, chi può partecipare?

Proprio sul concorso abbiamo un’intera sezione dove i nostri lettori possono ritrovare tutte le informazioni relative appunto alla (non) selezione che servirà poi ad istituire le famose graduatorie di merito regionali GMR. Al concorso 2018 possono partecipare anche coloro i quali sono stati bocciati al concorsone del 2016 quello sul famoso merito renziano che ha bocciati diversi precari storici ed era stato motivo di vanto proprio del premier. Proprio quell’atteggiamento “spocchioso” aveva segnato un profondo solco fra il PD e il mondo della scuola, ma aveva strizzato l’occhio a chi della meritocrazia si riempie la bocca quotidianamente. Oggi quel modello è fallito, o meglio se c’è uno sconfitto quello è proprio l’ex premier che nel tentativo di ricucire lo strappo vara un concorso riservato dove nessuno sarà bocciato. Una clamorosa retromarcia che non servirà a ricomporre la frattura.

Addio alla famigerata meritocrazia renziana

Il Manifesto proprio ieri si chiedeva: “Che senso ha avuto un concorso come quello del 2016, costoso e farraginoso, se due anni dopo si fanno entrare quei «bocciati» che l’allora ministra Giannini tacciava di indegni all’insegnamento? Nessuno.” In effetti non ha avuto alcun senso se non quello di mettere in piedi una macchina farraginosa e costosa. Quei bocciati oggi possono essere inseriti nelle graduatorie regionali con un colloqui e valutando i titoli in loro possesso, ma non era sensato pensarci prima del 2016? Oppure se quella era una selezione basata sulla meritocrazia e quei docenti non hanno superato la prova, in classe forse non dovevano più metterci piede. Ma Renzi sa, come sappiamo anche noi, che quella sorta di macchina organizzativa faceva acqua da tutte le parti ad iniziare dagli esclusi (gli ITP) che posi sono stati ammessi a suon di sentenze. Oggi si sforzano a mettere una pezza.