La circolare ministeriale del 17-03-2020 firmata dal dott. Bruschi si limita a elencare le pratiche di didattica a distanza consigliate sulla base di quanto fino ad ora sperimentato dalle singole scuole, senza fare riferimento a quali siano invece i doveri degli studenti in merito alle interazioni che debbano avere con i docenti. È previsto un obbligo a partecipare alle lezioni online? Non si evince. Se non vi è obbligo, su quali basi si imposta il lavoro di verifica costante e valutazione degli apprendimenti nonché l’efficacia dell’azione didattica? Ancora una volta emerge che il Ministero nonostante tanti sbandierati annunci non intende assumersi le responsabilità che solo ad esso spettano connesse alla validità dell’anno scolastico in termini di certificazione degli apprendimenti, continuando a non fornire agli operatori strumenti utili per esercitare formalmente la propria funzione e lasciando tutto alla iniziativa dei dirigenti scolastici e degli insegnanti , che nulla possono ove dall’altra parte per un motivo o per un altro non vi sia risposta. Allora, se alla domanda sulla chiusura dell’anno con 6 politico si risponde “no”, come si pensa con questi “consigli” di conferire attendibilità e uniformità agli esiti della azione didattica a distanza? A chi legge la circolare sperando di trovarvi delle risposte non sfuggono le numerose incoerenze e la inconsistenza di fondo del supporto dato alle scuole, da “armiamoci e partite”, secondo le migliori e consolidate tradizioni a cui le scuole hanno dovuto fare il callo in tanti anni di autonomia. Speriamo dunque nella clemenza della sorte che ci consenta di uscire dall’emergenza in tempo per recuperare i giorni perduti, altrimenti brancoliamo nel buio.
PSP ( Partigiani Scuola Pubblica)
S.B.C. ( Scuola Bene Comune)