A partire dal 2025, le famiglie italiane potranno escludere i titoli di Stato dal calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee) fino a un valore massimo di 50mila euro. Questa importante novità è stata confermata con la firma del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) da parte della Premier Giorgia Meloni.
Il nuovo decreto, previsto dalla Legge di Bilancio per il 2024, recepisce una serie di modifiche al regolamento che disciplina l’Isee, lo strumento utilizzato dalle famiglie per accedere a misure sociali e di assistenza agevolate erogate dallo Stato e dagli enti locali. Con questa modifica, l’Isee delle famiglie diventerà più accessibile, accelerando così la corsa al rinnovo annuale dell’indicatore, indispensabile per l’accesso a bonus e prestazioni sociali.
Secondo Giovanni Angileri , coordinatore della Consulta dei Centri di Assistenza Fiscale (Caf) – in un intervista rilasciata al Sole24Ore -, le agende dei Caf sono già piene di appuntamenti per i mesi di gennaio e febbraio 2025, con circa 7 milioni di persone che verranno incontrate nelle prossime settimane per la campagna Isee. Inoltre, l’Inps ha stanziato ulteriori 3 milioni di euro per finanziare le attività dei Caf, portando il fondo annuale a 135 milioni di euro.
Oltre alla novità dell’esclusione dei titoli di Stato, a partire dal 2025 sarà introdotta un’altra importante modifica: l’importo percepito attraverso l’Assegno Unico Universale nel 2023 verrà decurtato dal calcolo che determina l’indicatore finale, ai fini dell’erogazione del nuovo bonus da 1.000 euro per i nuovi nati e del bonus nido.
Questa serie di cambiamenti mira a semplificare e rendere più accessibile l’Isee, facilitando l’accesso delle famiglie italiane a bonus e prestazioni sociali. Tuttavia, sarà necessario prestare attenzione alle fasi attuative di queste novità, per evitare possibili riflessi e necessità di conguagli sulle prestazioni agganciate all’indicatore.
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