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Choc a Castellammare di Stabia: insegnante di sostegno arrestata per violenza sessuale su alunni minorenni

L'indagine parte dall'aggressione subita dalla docente da parte dei genitori. Poi emergono orribili abusi sui ragazzi, la prof definita "schiava dei suoi impulsi"

Castellammare di Stabia, 14 Gennaio 2025 – Uno scandalo scuote la comunità di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Una professoressa di sostegno in servizio presso l’Istituto scolastico Catello-Salvati è stata arrestata con l’accusa di gravi reati sessuali ai danni di alcuni suoi alunni minorenni.

L’inchiesta trae origine da un episodio di violenza avvenuto lo scorso 14 novembre, quando alcuni genitori di studenti aggredirono proprio questa insegnante 40enne all’interno della scuola, accusandola di maltrattamenti sui loro figli. Da quella prima denuncia si è poi sviluppata un’indagine più approfondita, coordinata dalla Procura, che ha portato all’arresto della donna con l’accusa di maltrattamenti, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne.

Dall’analisi dei file audio estratti dai telefoni cellulari dei ragazzi e dell’insegnante, è emerso che la donna, a partire dallo scorso ottobre, avrebbe sottoposto i suoi alunni a “reiterate condotte di carattere sessualizzante”. Li avrebbe portati in un’aula riservata della scuola, soprannominata “La Saletta”, mostrandogli materiale pornografico e intrattenendo con loro discorsi esplicitamente sessuali. Non solo, la professoressa avrebbe anche abusato sessualmente di uno dei suoi studenti, praticandogli un rapporto orale.

Successivamente, l’accesso alla “Saletta” sarebbe stato precluso, quindi la donna avrebbe creato un gruppo Instagram con lo stesso nome, all’interno del quale continuava a relazionarsi in modo inappropriato con i minorenni. Secondo il gip, la professoressa sarebbe stata “schiava dei suoi impulsi” e per questo motivo è stata trasferita al carcere femminile di Benevento.

Quello che lascia sconcertati è come questa insegnante di sostegno abbia potuto avere a lungo la custodia di una pluralità di alunni, e non solo di quello di cui si doveva occupare specificamente. Su questo aspetto la Procura ritiene necessari ulteriori approfondimenti.

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