Sempre più aziende, ora che la pandemia è un brutto ricordo, stanno chiedendo ai loro collaboratori di ritornare a lavorare in presenza, almeno la maggior parte della settimana. Anche nelle offerte di lavoro, lo smart working come modalità di lavoro viene proposto sempre meno o in modalità mista. Lavorare da casa implica una serie di conseguenze. Sbiadiscono i confini tra vita personale e vita privata e, nonostante i sistemi online di verifica a distanza, è necessario ripensare le modalità organizzative. La domanda da porsi è se le aziende, il cui modello di business si addice a una modalità di lavoro ibrida, vogliano avvantaggiarsi dell’opportunità di evolversi verso una gestione aziendale più moderna, flessibile e attrattiva per i lavoratori oppure no.
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Se ben gestita, la modalità di lavoro ibrida, o agile, implica una serie di enormi vantaggi. Solo per citarne alcuni: l’ottimizzazione dei tempi di lavoro con il conseguente aumento della produttività, il risparmio dei costi, il prestigio dell’immagine aziendale connesso al fatto che lo smart working è uno dei bonus più attrattivi agli occhi dei talenti, una migliore qualità della vita derivante da un più appropriato work-life balance, e non solo.
Le aziende dovrebbero poter cogliere l’opportunità dello smart working alla stregua di una sfida per un upgrade delle competenze emotive e comunicative dei propri collaboratori. A iniziare dai dirigenti, i manager e i team leader in generale che potranno avere l’opportunità di esercitare, e affinare, una leadership a distanza, crescendo così come persone attraverso la pratica della fiducia più del controllo. I migliori talenti performano molto meglio se hanno la possibilità di muoversi in un contesto agile, flessibile, legato ai risultati più che la al rendiconto orario.
Inoltre, grazie allo smart working, ci si può “addestrare” alla comunicazione a distanza, imparando sempre di più a ottimizzare frequenza e durata delle riunioni. Se tutti si abituassero a comunicare andando dritti al punto, seguendo una logica top-down, dal generale al particolare, mettendosi nei panni altrui così da selezionare ciò che è importante ed esprimerlo in modo chiaro e senza sottintesi, ne beneficerebbe la qualità del lavoro di tutti. E ne godrebbe anche l’immagine dell’azienda verso l’esterno: un’impresa dove si comunica bene internamente è anche un’azienda che offre di sé un’immagine di solidità e affidabilità nei confronti di clienti e partner.
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Quello che tutte le aziende, in sintesi, dovrebbero elaborare è un protocollo di comunicazione efficace a tutti i livelli. Purtroppo, ancora molte imprese considerano l’acquisizione di questa competenza non come una priorità, oppure la valutano importante solo per chi ricopre ruoli apicali. Quando invece in un’azienda tutti devono comunicare. Lo smart working ci offre la preziosa opportunità di coordinare meglio la comunicazione dentro e fuori l’azienda, e tale opportunità non va sprecata.
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