Oltre 600 cattedre di insegnamento rimangono scoperte nelle scuole della provincia di Bergamo a due settimane dall’inizio dell’anno scolastico. È quanto denunciano i sindacati locali, che stimano come la somma delle cattedre già accantonate in attesa degli esiti dei concorsi docenti, delle supplenze brevi e delle rinunce porti il ??numero di posti senza titolare ben oltre questa soglia.
Tra i fattori che hanno contribuito a tale situazione vi è il ritardo nelle procedure concorsuali, con alcune classi di concorso ancora da concludere e altre con l’assegnazione delle cattedre di ruolo che procede a rilento. Inoltre, molti docenti hanno rifiutato l’incarico proposto tramite algoritmo, specialmente se in un tempo parziale.
Gli interpelli per la copertura delle cattedre stanno generando migliaia di candidature non idonee, rallentando le procedure di selezione
Per sopperire alle carenze, le scuole stanno ricorrendo agli interpelli, seppur questi procedono con maggiori complessità rispetto alle Mad. Tuttavia, stanno generando un numero elevato di candidature non idonee, appesantendo ulteriormente il carico di lavoro del personale amministrativo, già sottodimensionato.
Le regioni che contano più interpelli aperti sono Piemonte, Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna, con cattedre scoperte concentrate nell’infanzia, primaria e, per la secondaria, nelle classi di matematica, fisica e lingue. Nonostante l’aggiornamento delle graduatorie, i candidati per alcune discipline rimangono insufficienti.
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