Il ragazzo che ha insultato il professore di Lucca va penalmente perseguito ma moralmente assolto
Il caso del ragazzo di Lucca che ha aggredito verbalmente e minacciato il docente con fare da bullo, sta tenendo banco sia sui media che sui social. Noi siamo fra quelli che imputano questo degrado ai pessimi messaggi veicolati dai media. Certa televisione da anni – ma lo avevamo già scritto – ha attaccato e bistrattato la figura del docente e più in generale delle autorità forse perchè faceva comodo a qualcuno. A pensarla come noi una fine penna esperta di scuola, V. Brancatisano. Abbiamo riportato la sua riflessione su InformazioneScuola poichè la condividiamo.
“È solo una delle tante vittime della televisione di stampo berlusconiano che ha formato prima i giovani genitori italiani, poi i loro figli invitandoli a disprezzare l’autorità, a sentirsi uguali a chi è più grande, più vecchio, più colto, più educato di te, a diventare protagonisti in qualsiasi momento della giornata di un set cinematografico da Piccoli fratelli, isole dei penosi e uomini e donne da quattro soldi, a emulare le porcherie fatte passare per satira colta e profferite in prima serata da donnine con il linguaggio scurrile fatte passare per comiche di talento. Perché i professori riempiono di note i propri alunni per frasi sconce per sentire le quali i loro genitori pagano addirittura il canone? Perché una nota (come da Regolamento scolastico) se scoperti a masticare il chewing-gum, se i loro genitori masticano in continuazione come dei cavalli ruminanti? Perché una nota per un cellulare in mano se i loro genitori sono talmente maleducati da portarlo a tavola? Perché una nota, se i loro genitori (compresi gli insegnanti nella loro vita privata) guidano con il telefono in mano fin da quando fanno manovra in retromarcia in mezzo al traffico con i piccoli che li osservano dal seggiolino”?