La carta del docente, introdotta nel 2015 per potenziare la formazione dei docenti, rischia una riduzione a partire dal prossimo anno a causa delle risorse destinate ad altri progetti formativi. Inoltre, la questione del diritto dei precari rimane irrisolta e questo potrebbe portare ad una escalation di contenziosi.
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Secondo quanto previsto dalla legge, dal 2024 il budget per ogni docente di ruolo dovrebbe scendere a 420 euro annui anziché 500, a causa di parte dei fondi che verranno dirottati su altri piani formativi come la Scuola di Alta formazione. Tuttavia, per mantenere l’attuale importo sarebbero necessari ulteriori stanziamenti non previsti in manovra.
Per i precari rimane invece un punto interrogativo. Le sentenze hanno riconosciuto il diritto alla carta fino al termine dell’anno scolastico, quindi al 30 giugno, ma manca ancora una norma definitiva. Questo potrebbe far esplodere le richieste di risarcimento, con il governo che dovrebbe sborsare circa 100 milioni in più.
In questo quadro di incertezza normativa, sono a rischio sia il valore economico della carta docente per i titolari sia il suo riconoscimento per i supplenti. Una situazione che al rientro a scuola potrebbe tradursi in un’impennata di contenziosi, a svantaggio della certezza dei diritti e della serenità nell’avvio del nuovo anno.
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