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Caos cattedre nelle scuole: il PD denuncia gli effetti del DL 71, studenti e docenti penalizzati

Un provvedimento che mina la continuità didattica e solleva proteste a livello nazionale

Un nuovo caso di disagio scolastico emerge a Lodi, dove una docente è stata costretta a lasciare la sua quinta classe a pochi mesi dagli esami di maturità. La causa? Una norma contenuta nel DL Scuola, approvata di recente, che obbliga i docenti vincitori del concorso PNRR1 e assunti con contratto fino al 30 giugno a prendere servizio immediato nella scuola assegnata, pena la perdita del ruolo.

Una norma contestata e le conseguenze per studenti e scuole

La situazione sta scatenando un’ondata di proteste non solo da parte degli insegnanti, ma anche degli studenti, che si trovano privati ??di un punto di riferimento essenziale a ridosso di momenti cruciali come scrutini e maturità . A sollevare il problema sono i parlamentari del Partito Democratico Lorenzo Guerini, Simona Malpezzi e Irene Manzi, che hanno depositato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara.

“Questa norma, che avevamo già criticato durante la conversione, sta generando un caos senza precedenti nelle scuole italiane”, dichiarano i parlamentari. “A Lodi, gli studenti hanno perso un docente per poche settimane dagli scrutini. È un caso emblematico di come scelte frettolose e sbagliate possano danneggiare gravemente la qualità dell’insegnamento e la continuità didattica.”

La richiesta al Ministro Valditara

La norma ha portato alla pubblicazione di nuove graduatorie, costringendo decine di docenti in tutta Italia a lasciare le loro classi a metà anno scolastico, pur in presenza di cattedre ancora vacanti. Il PD chiede al Ministro Valditara di intervenire con urgenza per correggere un provvedimento che sta creando disagi evidenti e di garantire che tali situazioni non si ripetano in futuro.

Un sistema scolastico in crisi

Questa vicenda riaccende il dibattito sulla necessità di riforme strutturali nella gestione delle assegnazioni scolastiche, per evitare che decisioni amministrative abbiano un impatto negativo sull’educazione degli studenti. La richiesta di maggiore attenzione da parte del Ministero è chiara: servono interventi immediati per salvaguardare il diritto allo studio e la stabilità didattica.

Una questione che, con l’avvicinarsi del termine dell’anno scolastico, richiede risposte rapide e concrete per non compromettere ulteriormente il percorso formativo degli studenti italiani.

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