Negli ultimi anni abbiamo assistito a importanti cambiamenti nel sistema scolastico italiano, che si prepara ad accogliere una nuova riforma che ridisegnerà in modo significativo la scuola secondaria. Stando alle ultime indiscrezioni, infatti, presto vedremo l’introduzione di un nuovo modello di scuola quadriennale gestita in modo sempre più orientato al mercato, con maggiore spazio lasciato ai privati e minore tutela per i docenti.
Il collegio dei docenti avrà un ruolo marginale?
Uno degli aspetti su cui la riforma andrà ad incidere maggiormente sarà la cancellazione, o per lo meno il ridimensionamento, del tradizionale collegio dei docenti. L’organo collegiale che rappresenta i diritti e la voce degli insegnanti lascerà spazio probabilmente ad un nuovo Consiglio di Amministrazione presieduto direttamente dal Dirigente Scolastico. Ciò implicherebbe di conseguenza un deciso calo dell’autonomia didattica e della libertà di insegnamento.
Più spazio ai privati nella gestione
Contestualmente, lo Stato si appresta a disinvestire progressivamente nella scuola pubblica, anche a causa della denatalità. Un combinato disposto di fattori che lascerà campo libero ai privati nella gestione degli istituti. Una scelta che dimostra come l’istruzione stia diventando sempre più terreno di conquista per il mercato.
Pochi fondi e meno tutele per i docenti
L’esito di queste modifiche avrà inevitabilmente ripercussioni negative per i lavoratori della conoscenza. Ai problemi cronici di salari troppo bassi, si aggiungeranno le minacce del precariato e della soprannumerarietà, con meno garanzie contrattuali. Gli insegnanti saranno chiamati ad adattarsi ai cambiamenti, in una scuola che progressivamente perderà la sua vocazione pubblica e sociale.
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