In campagna elettorale il M5S aveva promesso di cancellare la legge “buona scuola” di Renzi. Legge che aveva introdotto alcune – a nostro avviso – mostruosità come l’odiatissima chiamata diretta.
La legge, come è noto, non è stata abrogata, per farlo occorre emanarne un’altra tuttavia qualcosa è stato già fatto. Alcuni degli aspetti più “mostruosi” sono stati soppressi.
A precisarlo ci pensa la senatrice Granato del Movimento 5 Stelle che scrive: “Per la scuola, dopo 20 anni di devastazioni, abbiamo iniziato un percorso di risanamento di vecchie e nuove ferite che ci porterà al recupero della credibilità dell’istitituzione. Ancora c’è tanto da fare, ma chi ben incomincia è già a metà dell’opera:
- addio chiamata diretta e ambiti territoriali;
- sostituzione Alternanza scuola-lavoro con percorsi di competenze trasversali e orientamento con più che dimezzamento delle ore;
- 2000 posti tempo pieno;
- 120 docenti esonerati dal servizio per elaborare e trasmettere il piano nazionale scuola digitale;
- assunzione degli educatori (attesa da 10 anni);
- internalizzazione servizi di pulizia (attesa da quasi 20 anni) con assunzione di 12.000 ATA;
- quasi 2 miliardi spesi in edilizia scolastica;
- + 10 mln per nido e infanzia ;
- ripristino ora di strumento licei musicali;
- concorsi veloci e sistematici per tutti;
- concorso dsga, atteso da 18 anni;
- abrogazione comma 131 legge 107/15”.
Alcuni importanti segnali che se sommati all’abolizione delle classi pollaio significherebbe un’inversione di tendenza dopo anni ed anni di tagli all’Istruzione italiana.