HomeComunicato StampaBullismo: Aldo Mucci denuncia l’immobilismo di scuola, UE e politica

Bullismo: Aldo Mucci denuncia l’immobilismo di scuola, UE e politica

Indignazione momentanea e mancanza di azioni concrete: serve una risposta unitaria per affrontare il bullismo

Il bullismo è una piaga che continua a colpire la vita di migliaia di giovani, ma secondo Aldo Mucci, esperto in tematiche sociali, le risposte delle istituzioni sono insufficienti. Il fenomeno genera indignazione pubblica solo per brevi periodi, con i media che se ne occupano per qualche giorno, prima che l’attenzione cali e tutto cada nel silenzio.

Secondo Mucci, scuola, Unione Europea e politica fanno troppo poco per contrastare in modo efficace il bullismo. Sebbene l’Unione Europea disponga di un quadro giuridico per affrontare alcune questioni, non ha competenze specifiche per contrastare direttamente il bullismo. Questo è dovuto al principio di sussidiarietà stabilito dal Trattato di Maastricht del 1993, che impedisce all’UE di imporre normative agli Stati membri su questioni che non rientrano nelle sue competenze esclusive, come l’unione doganale o le politiche monetarie. Pertanto, la responsabilità di affrontare il bullismo ricade principalmente sui singoli Stati.

Cosa fanno gli altri Paesi: l’esempio della Spagna

Alcuni Paesi europei, come la Spagna, hanno adottato leggi specifiche per proteggere i bambini vittime di bullismo. In Spagna, la Legge organica sull’educazione riconosce agli studenti il diritto di essere rispettati e protetti da qualsiasi forma di aggressione, e spinge le scuole a implementare programmi come “Escuelas sin bullying” e “Proyecto Escuela Segura”. Queste iniziative coinvolgono attivamente studenti e genitori nella prevenzione del bullismo, creando piattaforme per denunciare gli episodi e offrendo supporto psicologico alle vittime.

E in Italia? L’appello di Mucci per una collaborazione interministeriale

Nel nostro Paese, sostiene Mucci, c’è una tendenza a piangersi addosso e concentrarsi sugli aspetti negativi senza agire con decisione. Per trovare soluzioni efficaci al bullismo, Mucci invita alla collaborazione tra vari ministeri, come il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), il Ministero delle Politiche Sociali, il Ministero della Famiglia e delle Pari Opportunità, e il Ministero della Salute. Solo unendo le forze, secondo l’esperto, si potrà garantire una protezione reale ai giovani vittime di bullismo, creando un ambiente scolastico sicuro e inclusivo.

Per contrastare il bullismo in Italia, è fondamentale non solo parlare del problema, ma mettere in campo azioni concrete che coinvolgano l’intera società, dalle scuole alle istituzioni.

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