Rinnovare un contratto dopo 9 anni con pochi spiccioli rischia di essere un boomerang per il governo a caccia di consensi elettorali. A fronte di pochi soddisfatti, è la maggioranza del pubblico impiego a non gradire. Ricordiamo che il comparto conta oltre 2 milioni di addetti e da sempre hanno determinato la vittoria di questo o di quell’altro gruppo politico. Li chiamano ago della bilancia. E forse per ricucire lo strappo il PD ha provato in tutte le maniera a racimolare le risorse (pochissime) per rinnovare ciò che era fermo da anni. Peccato che le somme messe a disposizione siano davvero esigue.
Fra i più accesi oppositori a tale accordo ci sono i sindacati di Base, addirittura i COBAS hanno stilato un documento che mette in risalto gli aspetti del contratto “peggiorativi, allegando anche una dettagliata tabella degli aumenti che riguardano gli insegnanti di ogni ordine e grado, compresi i famosi, o fumosi, arretrati che a breve saranno erogati da NoiPa con il cedolino dello stipendio del mese di aprile 2018. Il documento è la base dello sciopero generale indetto appunto dai COBAS della Scuola.
L’altro aspetto che non è chiaro a molti è che il biennio economico scade nel 2018, alla scadenza subentra nuovamente la vacanza contrattuale di circa 10 euro al mese e probabilmente si andrà avanti così per molti anni. Se tale ipotesi dovesse essere confermata, gli statali hanno davvero poco di che rallegrarsi.