Il prossimo concorso ordinario per l’assunzione di docenti nelle scuole secondarie italiane lascerà purtroppo fuori molti giovani laureati che non hanno potuto conseguire i 24 CFU in discipline psico-pedagogiche e metodologie didattiche. Questo requisito, introdotto nel 2017 come condizione per accedere al concorso, è stato cancellato nell’ambito della riforma del reclutamento ma con tempistiche che penalizzano gravemente chi si è laureato di recente.
Il prossimo concorso scuola esclude ingiustamente una categoria di aspiranti insegnanti
Fino allo scorso ottobre i 24 CFU erano ancora validi, ma il ministero dell’Istruzione ha poi decretato che sarebbero stati riconosciuti solo quelli conseguiti entro quella data. Pertanto chi ha ottenuto il titolo accademico successivamente si trova ora sprovvisto di un requisito che non avrebbe in alcun modo potuto acquisire.
Questa beffa burocratica priverà di concrete opportunità lavorative tantissimi giovani meritevoli, nonostante siano in possesso di tutti gli altri titoli richiesti. La rapida evoluzione normativa degli ultimi anni ha creato una vera e propria categoria di “esclusi”, costretti ad assistere al concorso senza potervi partecipare.
Una ingiustizia da sanare con urgenza, permettendo anche a chi ha conseguito la laurea dopo il termine stabilito di maturare comunque l’accesso all’insegnamento. Non possono essere i cavilli burocratici a negare ad una intera generazione la possibilità di mettere a frutto competenze e conoscenze nella scuola.
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