La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in un’intervista rilasciata oggi al quotidiano La Repubblica rigetta la possibilità del 6 politico, ma si dice pronta ad un piano di emergenza per la maturità.
L’emergenza coronavirus sta mettendo a dura prova le capacità della giovane ministra del M5S. In poco tempo è riuscita a rispondere con fermezza a quelle che sono le emergenze sanitarie del virus che sta colpendo l’Italia e il Mondo.
In poco tempo è stata predisposta una piattaforma per la didattica a distanza ed è stato predisposto un decreto “salva anno scolastico”, ma è contraria al sei politico per gli studenti proprio perchè ci sono gli strumenti per garantire le lezioni a distanza: “Stiamo lavorando a un grande piano per la didattica online. Sul sito del Miur c’è una pagina per i docenti su come fare lezioni a distanza. Trasformiamo questo momento di crisi in un’opportunità”.
E l’opportunità potrebbe esseri anche per l’Esame di Stato 2020: ” Siamo in uno stato di eccezionale gravità, spero finisca presto. le scuole possano riaprire al più presto. Se così non ci fosse prepareremo un piano di emergenza anche per gli esami di maturità”.
Dalle Sue parole e dal piano straordinario che sta predisponendo il MIUR emerge si fa strada il sospetto che l’emergenza coronavirus potrebbe durare mesi.
Scuole chiuse al Nord ed aperte al Sud, perchè?
Sulla chiusura delle scuole la ministra ha evidenziato che non solo il ministero dell’Istruzione, ma tutti stanno seguendo le istruzioni dell’Istituto Superiore di Sanità e della task force messa in piedi dal governo, lo ha dichiarato anche ieri sera a Porta a Porta dove era ospite anche il prof. Giovanni Rezza.
Annalisa Cuzzocrea, la giornalista di La Repubblica ha chiesto alla ministra come mai al Nord ci sono le scuole chiuse e al Sud, come in Sicilia, no e perchè le regioni sono andate in ordine sparso? L’Azzolina ha risposto che “L’autonomia regionale è sancita dalla Costituzione e la rispetta, anche se un coordinamento unico è necessario”, per questo ha sentito più volte i governatori delle regioni.
La ministra – rispondendo ad una domanda della giornalista – ribadisce la netta contrarietà al sei politico, oggi gli strumenti sono quasi tutti attivi e le scuole presto potranno fare l’orario intero.
