La tanto temuta riforma dei profili del personale ATA sta per diventare realtà. il “6 luglio 2022 – comunica la GLC CGIL – si è tenuto l’incontro di contrattazione per il rinnovo contrattuale 2019-2021 del comparto “Istruzione e Ricerca”, per un primo confronto sulla revisione dei profili professionali del personale ATA.
L’ARAN ha illustrato una prima bozza di proposta, che sostanzialmente ricalca quella già illustrata durante i lavori della Commissione paritetica tra ARAN e sindacati che aveva già approfondito le diverse problematiche e le possibili soluzioni.
La questione centrale affrontata dall’ARAN ha riguardato l’articolazione delle aree professionali – attualmente sono 5 – rispetto ad una loro possibile semplificazione all’interno delle quali valorizzare determinate professionalità, tramite il sistema di incarichi specifici e delle posizioni economiche. L’ARAN, favorevole a questa ultima soluzione, ha proposto quattro aree, unendo l’area A con l’area As dei collaboratori scolastici, e remunerando la loro professionalità con incarichi ad hoc (ad esempio, per l’assistenza agli alunni disabili).
Per quanto riguarda le risorse disponibili a questa operazione sui profili professionali, l’Agenzia ha rinviato ad un prossimo specifico incontro.
Terminata la presentazione è stato aperto il confronto con le varie posizioni da parte delle organizzazioni sindacali”.
Sia i lavoratori che gli stessi sindacati temono la riforma, la GLC Cgil ha presentato una contro proposta in punti:
- conferma dell’attuale modello articolato su cinque aree: A, AS, B, C e D, evidenziando comunque la necessità di una verifica puntuale delle declaratorie e dei contenuti professionali delle stesse;
- riconferma del sistema delle posizioni economiche che ha garantito un meccanismo di formazione permanente che però nel tempo si è interrotto con ricognizione delle risorse disponibili da utilizzare anche per riattivare il meccanismo e per qualificare e innalzare i profili;
- mobilità professionale non solo all’interno delle aree ma anche tra aree diverse;
- valorizzazione del profilo del DSGA in coerenza con quanto previsto nell’atto di indirizzo. Occorre andare verso la costituzione di un’area di elevate professionalità, come è avvenuto negli altri comparti, considerato il particolare contesto in cui questo lavoro viene svolto;
- regolazione per via contrattuale del passaggio in area D dei facenti funzione DSGA senza titolo specifico;
semplificazione del sistema degli incarichi con particolare attenzione all’inclusività dei precari (supplenti annuali e al 30 giugno) da valorizzare per il lavoro che svolgono; - previsione di una fase transitoria per consentire di inquadrare il personale a livello superiore anche in deroga al titolo di studio;
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