“Le parole di Valditara sugli stipendi differenziati a livello regionale erano soltanto l’antipasto del ddl spacca Italia presentato ieri dal governo. Faremo un’opposizione durissima in Parlamento per impedire che si divida in due il Paese, allargando disuguaglianze e divari. Oggi il gruppo del Pd ha depositato una mozione per chiedere impegni precisi al governo in materia di istruzione: trovare risorse adeguate per innalzare le retribuzioni di tutti i docenti; riconsiderare le norme relative al dimensionamento scolastico che penalizzano, soprattutto, Mezzogiorno e aree interne; prevedere, in ragione del calo demografico, una rimodulazione del numero degli alunni per classe; reperire i fondi per il sistema integrato 0/6 -tagliati in legge di bilancio; reperire risorse per il welfare studentesco. Lo dichiara in una nota, Irene Manzi, capogruppo Pd in Commissione Istruzione, alla Camera dei Deputati.
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“Soprattutto, le retribuzioni variabili in base al territorio -prosegue la capogruppo dem- produrrebbero discriminazioni inaccettabili, legittimando la presenza di scuole di serie A e di serie B. Una proposta inqualificabile che avrebbe l’effetto di accentuare l’esodo degli insegnanti del Sud verso gli istituti del Nord. Siamo totalmente contrari a un processo di regionalizzazione della scuola che deve continuare ad essere nazionale e pubblica, presidio insostituibile per garantire e rafforzare l’unità del Paese, senza penalizzare ulteriormente i territori fragili. Le proposte Valditara-Calderoli sono un attacco alla coesione nazionale”. Così Irene Manzi.
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