La riforma sull’autonomia differenziata proposta da alcune Regioni italiane sta accendendo un acceso dibattito, soprattutto in merito al suo possibile impatto sul sistema scolastico nazionale.
In un’intervista rilasciata a La Repubblica, il governatore del Veneto Luca Zaia – principale sostenitore della riforma – ha colto l’occasione per ribadire le possibili opportunità conseguenti all’attribuzione di maggiori competenze alle autorità regionali.
Stipendi differenziati
Zaia ha respinto le accuse di voler creare una “secessione dei ricchi” o tagliare i legami con lo Stato italiano. Tuttavia, le preoccupazioni relative all’istruzione rimangono, in particolare sul rischio di generare disparità tra le scuole del Sud e quelle del Nord.
A questo proposito, Zaia ha ammesso che il costo della vita può giustificare contratti differenziati per gli insegnanti in futuro, pur precisando che quello attuale rimarrà unico e nazionale.
Secondo i critici, ciò potrebbe incentivare lo spostamento dei docenti verso Regioni con stipendi più alti, indebolendo la qualità dell’istruzione al Sud. Zaia ribatte che tali migrazioni sono già in atto per altri motivi.
Resta da capire quali saranno le materie effettivamente delegate e come verrà implementata l’autonomia nel rispetto dei “Livelli Essenziali delle Prestazioni”, al fine di garantire uguali opportunità in tutto il Paese.
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