Che in italia ci sia un problema stipendi è noto a tutti, che i docenti italiani siano i peggio pagati in tutta Europa è altrettanto noto, ma che la cura è che sostenere gli stipendi delle regioni del Nord debbano essere quelli del Sud ci sembra una forzatura.
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha sciorinato la sua ricetta che – badate bene – non è così peregrina e si va ad incastonare nella riforma chiamata “Autonomia differenziata”.
Sugli stipendi il ministro intervenendo Davos, in sede Ocse, a ha precisato: “Io non credo che il contratto nazionale verrà toccato, semmai la richiesta delle Regioni è consentire maggiore equità dove il costo della vita è più alto. Bisogna capire come fare per quei docenti che nei fatti ricevono uno stipendio molto più basso”.
Ché di per sé avrebbe la sua logica, ma la favoletta che al Sud la vita costa meno che al Nord è ormai una forzatura, anche perché se è vero che non ci sono spese alte per riscaldare gli alloggi, ci sono per raffreddarli per non parlare della sanità pubblica notoriamente più povera che spinge i cittadini, per curarsi, verso quella privata a pagamento o peggio ancora a recarsi al Nord.
Ma non è solo la sanità a gravare di più sui bilanci delle famiglie, le voci sono tante altre e tutte costose al pari del Nord. Qualcuno lo spieghi al ministro ed anche al governo sempre più appiattito sulle posizioni della Lega (Nord?).
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