HomeScuolaMinistero dell'IstruzioneAumenti per i presidi legati ai risultati, l'annuncio del ministro Valditara

Aumenti per i presidi legati ai risultati, l’annuncio del ministro Valditara

Il Ministro dell'Istruzione annuncia importanti cambiamenti per scuole e docenti

Roma, 27 dicembre – Il 2025 segnerà una svolta per il sistema scolastico italiano. Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, ha dichiarato in un’intervista a Il Messaggero che verrà introdotta una valutazione basata sui risultati ottenuti dai presidi. Questo cambiamento punta a incentivare le performance e a promuovere un miglioramento complessivo delle competenze, specialmente nel Mezzogiorno.

Recupero delle competenze nel Sud Italia

Secondo i dati Invalsi, il programma Agenda Sud sta portando risultati significativi. Le competenze in Italiano, Matematica e Inglese sono cresciute più rapidamente nelle regioni meridionali rispetto a quelle del Centro-Nord. “Il recupero è stato doppio rispetto al resto del Paese, un segnale che il nostro impegno sta dando i suoi frutti”, ha sottolineato il Ministro.

Concorsi e nuove assunzioni: una scuola in evoluzione

Tra le novità più rilevanti annunciate da Valditara ci sono le selezioni per nuove figure professionali: docenti, ispettori, presidi, insegnanti di religione e personale amministrativo. “Concorsi che in alcuni casi non si bandivano da decenni”, ha spiegato il Ministro, evidenziando come l’inserimento di nuovi funzionari per gli uffici scolastici regionali contribuirà a snellire le procedure amministrative, ad esempio nella gestione degli appalti per le gite scolastiche.

Lotta alla dispersione scolastica

Un altro traguardo significativo riguarda la riduzione della dispersione scolastica, ora al 9,4%, per la prima volta sotto la soglia del 10%. Questo risultato supera le aspettative fissate dall’Europa e dal PNRR.

Aumenti salariali per il personale scolastico

Sul fronte economico, Valditara ha annunciato importanti progressi. È stato chiuso il contratto 2019-2021 e sono già stati finanziati i successivi cicli contrattuali fino al 2030. Gli aumenti salariali previsti, pari a circa 300 euro lordi al mese, rappresentano un passo avanti nel recupero del potere d’acquisto perso dai lavoratori della scuola tra il 2009 e il 2020. Inoltre, il taglio del cuneo fiscale contribuirà ulteriormente a migliorare le condizioni economiche degli insegnanti.

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