Dal gennaio 2026, gli assegni pensionistici subiranno un leggero incremento, le prime stime contenute nel Documento di economia e finanza (Def) 2025. La rivalutazione sarà dello 0,8%, che è la percentuale calcolata sullo scorso anno , si tratta di un’ aumento moderato ma in crescita.
Il sistema di rivalutazione tornerà ad articolarsi in tre fasce, come previsto dalla legge n. 448 del 1998: le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo INPS riceveranno un aumento volte pieno, quelle tra quattro e cinque il minimo un incremento del 90%, e quelle superiori riceveranno solo il 75% della rivalutazione.
Esempi pratici mostrano come una pensione di 1.000 euro aumenterà di 8 euro e una di 5.000 euro vedrà un incremento di 37,50 euro. Anche le pensioni minime e gli assegni sociali subiranno variazioni: il trattamento minimo passerà da 598,61 a 604,60 euro mensili, e l’assegno sociale da 534,41 a 539,75 euro.
Si discute anche di un possibile aumento straordinario delle pensioni minime, che potrebbero raggiungere i 617,90 euro con una rivalutazione del 2,2%, o addirittura circa 620 euro con una rivalutazione al 2,7%.
Leggi anche: