Molti lavoratori si aspettano di vedere ogni mese in busta paga l’aumento dovuto al taglio del cuneo fiscale. Sbagliato!
L’Inps fornisce importanti precisazioni: l’esonero contributivo potrebbe saltare o cambiare importo.
Il motivo? L’agevolazione viene calcolata su base mensile in base alla retribuzione effettivamente percepita, al netto della tredicesima e di altri bonus. Superata una certa soglia, il taglio diminuisce o non spetta più.
Nella circolare n. 11 del 16 gennaio 2024, l’Istituto chiarisce che:
La tredicesima va esclusa dal calcolo, così come altri emolumenti straordinari
- Fino a 1.923€ lordi al mese il taglio è del 7%, fino a 2.692€ del 6%
- Se in un mese la retribuzione supera i limiti, quel mese l’esonero non spetta
- Gli esempi mostrano come l’importo in busta paga può variare: un mese 7%, il successivo 6% o zero.
Attenzione quindi a non dare per scontato l’aumento. I datori di lavoro devono verificare la soglia ogni mese e applicare la decontribuzione correttamente.
Meglio non fare affidamento sullo stesso importo riconosciuto a gennaio. Il taglio del cuneo fiscale va calcolato con scrupolo seguendo le indicazioni fornite dall’Istituto Previdenziale.
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