Negli ultimi anni è cresciuto il numero dei precari ATA, questo grazie anche all’organico covid che ha permesso di stipulare circa 60mila contratti. Organico voluto fortemente dall’ex ministra Azzolina che ha permesso a molti di affacciarsi per la prima volta verso questa professione.
L’unico aspetto negativo è che è cresciuto di 60 mila unità l’esercito dei precari sfiorando quota 200mila. Numeri che iniziano ad essere grandi e forse proprio per questo motivo il ministro Bianchi e il governo hanno deciso di non rinnovare questi 60mila contratti, riducendo così a 140mila l’esercito dei precari ATA.
Questa però non può essere la soluzione! Lo chiedono i sindacati, lo chiede anche l’ex ministra Azzolina che in più occasioni ha evidenziato come sia cambiata la politica del ministero dell’Istruzione, addirittura ha invitato il ministro Bianchi a battere i pugni sul tavolo del MEF per chiedere risorse per la scuola. L’impressione però è che non sia portato a battere i pugni e forse per questo motivo si torna a diminuire le risorse alla scuola.
A farne le spese saranno ancora una volta gli ultimi e in particolare i precari ATA. Questa però non è la soluzione!
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