Assegno unico universale INPS 2023, brutte notizie dalla Commissione Europea, aperta procedura

La Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per la mancata conformità alle norme dell’Unione Europea riguardanti il ??coordinamento della sicurezza sociale e la libertà di movimento dei lavoratori. In particolare, l’esecutivo Ue ha messo sotto accusa due misure italiane: l’assegno unico e universale per i figli a carico e il reddito di cittadinanza.

Assegno unico 2023, perché la Commissione europea ha aperto la procedura?

Secondo la Commissione, il requisito della residenza di almeno due anni per ricevere l’assegno unico universale rappresenta una discriminazione nei confronti dei cittadini europei. Inoltre, il regolamento sul coordinamento della sicurezza sociale vieta di porre requisiti di residenza per ricevere benefici di sicurezza sociale come gli assegni familiari.

Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, la Commissione ha preso di mira il requisito della residenza di 10 anni per poter ricevere il beneficio, che viene considerato una discriminazione indiretta. Secondo Bruxelles, infatti, i cittadini non italiani sono meno propensi a soddisfare questo criterio.

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L’Italia ha ora due mesi per rispondere alle preoccupazioni sollevate dalla Commissione, che potrebbe decidere di inviare un parere motivato se il governo non adotterà le misure richieste. In caso di mancata risposta o di insoddisfacente risoluzione della situazione, l’Italia rischia di incorrere in sanzioni economiche.

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