Assegno unico universale 2023 gli aumenti da aprile 2023 con il nuovo ISEE

L’Assegno Unico universale 2023, ad aprile, grazie all’aggiornamento dell’ISEE, Indicatore della Situazione Economica Equivalente, potrebbe essere più ricco.

L’assegno unico universale viene erogato alle famiglie per figli a carico che potranno beneficiare di un’assistenza economica mensile per i loro figli.

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Chi ha diritto all’assegno unico universale 2023 e perché è importante aggiornare l’ISEE?

Il requisito principale per poter beneficiare dell’Assegno Unico è di avere figli a carico, che possono essere minorenni, affetti da disabilità o maggiorenni che frequentano un corso universitario o di formazione, se sono disoccupati o impegnati in tirocini o servizio civile universale.

Chi può richiedere l’assegno unico universale 2023?

Il richiedente deve essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia, residente e domiciliato in Italia da almeno due anni o titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

L’importo dell’assegno varierà in base all’indicatore ISEE della famiglia e al numero di figli a carico, con maggiorazioni per ogni figlio successivo al secondo, per la presenza di figli non autosufficienti con disabilità grave o media, per le madri con meno di 21 anni di età, per i genitori entrambi titolari di reddito da lavoro e per le famiglie con ISEE non maggiore di 25.000 € fino al 2024.

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Quali altri bonus comprende l’assegno unico universale 2023?

L’Assegno Unico Universale 2023 sostituirà il Bonus mamma o premio alla nascita, il Bonus bebè o assegno di natalità, l’assegno al nucleo familiare con almeno tre figli minori, gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfani e le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni. Tuttavia, non sostituirà il bonus asilo nido.

Per quanto riguarda i pagamenti, l’Assegno Unico verrà erogato a partire dal mese successivo a quello di presentazione della domanda, che potrà essere inviata all’INPS anche tramite il Patronato o i CAF