Assegno di inclusione INPS aprile 2024, diversi i motivi che possono portarlo alla sospensione o addirittura alla revoca.
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L’Assegno di inclusione è una misura introdotta dal “Decreto lavoro 2023” per supportare le famiglie in condizioni di difficoltà economica. Tuttavia, il decreto prevede anche casi specifici che possono comportare la sospensione temporanea, la revoca o addirittura la decadenza dal beneficio.
Assegno di inclusione 2024, le ipotesi di sospensione
La sospensione dell’assegno scatta in presenza di provvedimenti cautelari personali, condanne non definitive, latitanza, mancata presentazione ai servizi competenti o accettazione di un’offerta di lavoro da 1 a 6 mesi. Comporta l’interruzione dei pagamenti fino a quando perdura la causa della sospensione.
Assegno di inclusione 2024, le ipotesi di revoca
L’INPS può revocare l’assegno in caso di dichiarazioni o documenti falsi volti ad ottenere un importo maggiore. La revoca annulla il diritto alla prestazione dalla data della domanda, con obbligo di restituire tutte le somme ricevute.
Assegno di inclusione 2024, le ipotesi di decadenza
Si decade dal beneficio in caso di condanna definitiva per reati gravi, patteggiamento, mancata sottoscrizione del patto di servizio, assenza ingiustificata a iniziative di politica attiva e tanto altro. Comporta la fine dell’erogazione e talvolta il recupero di quanto percepito senza diritto.
Il decreto prevede inoltre sanzioni penali per chi dichiara il falso o omette informazioni per ottenere illegittimamente l’assegno. È importante conoscere tutte le regole per evitare di incorrere in queste gravi ipotesi.
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