Negli ultimi giorni ha preso il via la formazione incentivata per i docenti indicati dai dirigenti scolastici con il nuovo ruolo di “figure di sistema”. Si tratta di un progetto sperimentale voluto dal Ministero dell’Istruzione che prevede, al termine di 3 anni di formazione aggiuntiva, un assegno una tantum di circa 5600 euro per i partecipanti.
Secondo alcuni docenti coinvolti nel progetto, superata con successo la fase formativa il loro ruolo di “figure di sistema” andrebbe istituzionalizzato a vita, entrando di fatto a far parte di una sorta di “middle management” scolastico. In questo modo, dicono, verrebbe riconosciuto e valorizzato l’impegno profuso negli anni di formazione incentivata.
Tuttavia molti osservatori ricordano che si tratta per ora solo di una sperimentazione volta a sostenere lo sviluppo professionale di alcuni insegnanti. Non è ancora certo se e in che modo questa figura verrà incorporata nell’assetto organizzativo definitivo delle scuole italiane.
L’idea di introdurre una forma di “gerarchizzazione” dei ruoli docenti, con la creazione di una fascia intermedia di coordinamento, non è del tutto nuova e risale agli anni ’90, quando ne parlò per primo l’allora Ministro Berlinguer. Tuttavia è presto per dire se l’esperimento in corso porterà davvero alla nascita di un “middle management” scolastico oppure resterà una misura temporanea e circoscritta.
Molto dipenderà dai risultati raggiunti e dal dibattito che seguirà in sede politica ed accademica. Bisognerà inoltre valutare se questo nuovo ruolo intaccherà l’autonomia e il prestigio della figura del docente “puro”, da sempre parte integrante della cultura e della tradizione scolastica italiana.
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