Siamo alle solite, è stato ripresentato un emendamento per “sanare” i concorrenti bocciati al concorso per dirigenti scolastici del 2017.
Sono concorrenti che non hanno superato la prova preselettiva oppure lo scritto o l’orale. Ognuna di queste categorie non solo vuole essere “sanata” ma vorrebbe che sia fatto a modo loro.
I primi, gli asteriscati, che non hanno superato la preselettiva e che hanno perso TUTTE le battaglie legali, tanto da essere depennati dalla graduatoria e licenziati dal loro ruolo di dirigente abusivamente occupato, non vogliono partecipare alla prova scritta a risposta chiusa, prevista nell’emendamento attualmente in discussione in commissione al Senato. Questi concorrenti non dovevano proprio esserci nelle prove successive in quanto non avevano superato la prova preselettiva che, come ha affermato più volte la giurisprudenza, è una scrematura che l’amministrazione può ben fare; e chi non ha superato quella prova non ha risposto correttamente almeno al 30% delle domande, perché il voto minimo per entrare negli 8700 candidati della prova scritta (tre volte il numero di posti messi a disposizione) è stato di circa 70/100.
I concorrenti che non hanno superato la prova scritta o quella orale, invece, gongolano perché hanno ottenuto quello che volevano. Ma anche in questo caso ci sono delle differenziazioni. Alla sanatoria possono partecipare tutti coloro che hanno un contenzioso giurisdizionale in atto per mancato superamento della prova e, per questo motivo, stiamo assistendo ad un proliferare di contenziosi nei confronti del Ministero dell’Istruzione e del merito. E, ovviamente, sono fuori dai giochi chi non ha i fondi per rivolgersi ad un avvocato o chi correttamente ha accettato il verdetto delle commissioni giudicatrici. Chi già conosceva tutta la questione, anche per consolidate conoscenze a livello politico, si troverà nelle condizioni ideali per partecipare a questa prova.
C’è un altro dato da considerare: nelle prove concorsuali il voto minimo per superare le prove orali e scritte era 7/10, in questo caso il livello per partecipare al corso intensivo di formazione previsto dalla sanatoria si è abbassato a 6/10.
In pratica il merito di cui si fa garante il ministero è quello di abbassare il livello per il superamento di una prova che porterà a diventare dirigente scolastico.
Il tutto viene proposto allo scopo di “prevenire le ripercussioni sull’Amministrazione dei possibili esiti dei contenziosi pendenti in relazione al predetto concorso”. Ma ci chiediamo: chi non supererà questa ennesima prova farà un ulteriore ricorso con la speranza che la politica, in qualche modo, sani anche la loro posizione?
Noi crediamo di sì, per cui non si prevengono le ripercussione di un contenzioso come si crede di fare.
È strano, comunque, che tutto questo buonismo non venga esercitato nei confronti di quei candidati che pur avendo superato tutte le fasi concorsuali non hanno assunto servizio per gravi impedimenti, regolarmente comunicati. Questi candidati non hanno la stessa forza politica di altri, per cui gli onorevoli proponenti, che fanno del Merito la propria bandiera, non ritengono che possano meritare lo stesso trattamento.
Un’ultima annotazione: tutti coloro che si stanno preparando per un nuovo concorso ordinario saranno penalizzati da questa norma, perché i concorrenti “sanati” a rigor di logica sono numerosi, basti considerare che ci sono circa cinquemila di essi che non hanno superato la prova scritta.
Chiediamo, a chi può, di intervenire e non promuovere una bruttura del genere che non rispetta il merito e crea un vulnus che difficilmente sarà sanato.
Comitato Ds vincitori depennati
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