Negli ultimi anni l’INPS ha avviato una revisione di molte pensioni di reversibilità al fine di corrispondere eventuali importi dovuti a titolo di arretrati. Questo è avvenuto a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale la decurtazione dell’assegno in presenza di altri redditi, senza fissare un tetto massimo.
Arretrati della pensione agosto 2024, ecco cosa ha sancito la Corte Costituzionale
L’Istituto di previdenza sta dunque ricalcolando molti trattamenti per verificare se siano state applicate riduzioni eccessive, al punto da generare un credito retroattivo. La Corte ha chiarito che le detrazioni non possono superare il valore annuo dei redditi aggiuntivi, riconoscendo il diritto agli arretrati fino a 5 anni precedenti.
Ma in molti casi potrebbe essere necessario presentare domanda, specie se l’INPS non dovesse provvedere al pagamento in automatico. Ecco come orientarsi per non perdere somme che potrebbero spettare di diritto.
Prima di tutto è possibile verificare la propria posizione contattando l’Istituto e chiedendo chiarimenti sullo stato della pratica. Se l’arretrato non risulta ancora liquidato, bisogna inoltrare formale richiesta utilizzando l’apposito modello “PRe”.
Fondamentale è agire nei termini di prescrizione di 5 anni, trascorsi i quali il diritto decade. Meglio attivarsi fin da subito per non lasciarsi sfuggire eventuali mensilità non ancora ricevute. Con pochi semplici accertamenti è possibile ottenere somme dovute dall’INPS, evitando di perdere soldi spettanti di diritto.
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