Dopo l’arresto della preside Daniela Lo Verde dell’Istituto Falcone del quartiere Zen di Palermo, il sindacato USB Scuola chiede misure urgenti per prevenire dinamiche corruttive nelle scuole. In una nota, il sindacato denuncia che quello della preside Lo Verde “è solo la punta di un iceberg” e che da anni segnala “modalità di gestione oscure” da parte dei dirigenti scolastici, specie per quanto riguarda fondi PON, contrattazione d’istituto, appalti e ora anche PNRR.
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USB Scuola chiede perciò “la rotazione quinquennale dei dirigenti scolastici per rompere questo sistema di potere”. Secondo il sindacato, è “inaccettabile che esistano dirigenti che da 15-20 anni dirigano la stessa scuola, con staff consolidati”. Anche l’Autorità Anticorruzione, ricorda USB, invoca questa misura, e ora che arriveranno fondi PNRR e per tutor e orientatori, è il momento di attuarla.
“La scuola non è esente da corruzione, servono controlli e trasparenza su soldi pubblici e bene studenti”, ribadisce il sindacato. Che punta il dito contro le altre sigle sindacali, ree di non aver mai sollevato il problema perché “la maggior parte dei dirigenti sono loro iscritti”.
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La vicenda della dirigente del Falcone, conclude USB, dimostra come sia urgente tutelare la scuola pubblica e il diritto allo studio intervenendo su dinamiche di potere che spesso portano a gestioni opache e illecite. La rotazione periodica dei dirigenti potrebbe essere una prima efficace risposta.
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