Il Senato ha approvato con 110 voti favorevoli il disegno di legge sull’autonomia differenziata proposto dal Ministro Calderoli, ma la questione resta ancora aperta e controversa. Cosa prevede esattamente questa riforma e quali sono i dubbi degli studiosi?
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Il provvedimento mira a dare attuazione al terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione, permettendo alle Regioni a statuto ordinario di ottenere maggiore autonomia su 23 materie, dalla salute all’istruzione. Un punto cruciale è la determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni per tutti i cittadini.
L’autonomia differenziata potrebbe durare fino a 10 anni e prevederebbe la capacità per le Regioni di trattenere il gettito fiscale. Tuttavia, esiste un ampio dibattito sugli effetti sull’unità e uguaglianza del Paese. In particolare, la regionalizzazione della scuola solleva perplessità.
Calderoli ha escluso il trasferimento di competenze sulle norme generali ma gli esperti sottolineano l’importanza di approcci cooperativi e solidaristici per non minare la coesione sociale ed economica nazionale. Approvato al Senato, il disegno di legge dovrà completare l’iter legislativo ma restano aperti interrogativi sulla sua effettiva implementazione.
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