Il dibattito sull’inclusione scolastica è più acceso che mai, e al centro di questa discussione ci sono gli insegnanti di sostegno, figure fondamentali per garantire il diritto all’istruzione a tutti gli studenti. In una lettera aperta indirizzata all’Osservatorio per la Disabilità, il Gruppo docenti di sostegno Uniti per INDIRE, guidato da Daniela Nicolò, chiede che venga riconosciuto il valore sia dei docenti con titoli specialistici, come il TFA (Tirocinio Formativo Attivo), sia di quelli con anni di esperienza sul campo.
Esperienza vs. Titoli: una falsa contrapposizione
Negli ultimi mesi, la formazione e la specializzazione per il sostegno sono state al centro di numerose critiche. Molti insegnanti, pur non avendo conseguito il TFA, hanno accumulato anni di esperienza diretta, dimostrando dedizione e competenza nel gestire le sfide quotidiane dell’inclusione. Questi docenti, spesso definiti “pluriennalisti”, hanno sviluppato capacità che vanno oltre quelle teoriche, frutto di un lavoro sul campo che non può essere sostituito da alcun corso di formazione.
Allo stesso tempo, non si può ignorare il valore dei docenti con titoli specialistici, come il TFA europeo, che hanno investito tempo e risorse per acquisire competenze specifiche. La loro preparazione è essenziale per affrontare contesti educativi complessi e diversificati. Ignorare questi titoli, sottolinea la lettera, sarebbe non solo ingiusto ma anche controproducente per il sistema scolastico.
Un appello all’unità e al riconoscimento
La frattura tra docenti con titoli specialistici e quelli con esperienza pluriennale rappresenta una minaccia per il sistema educativo. La lettera sottolinea come questa divisione crei tensioni e ostacoli alla collaborazione, elemento essenziale per garantire un’istruzione di qualità. “È fondamentale unire le forze e valorizzare le competenze di ogni docente”, si legge nel testo, “affinché si possa lavorare insieme per il bene della scuola e dei ragazzi che ne fanno parte”.
L’appello rivolto all’Osservatorio per la Disabilità è chiaro: le valutazioni sui corsi INDIRE non devono limitarsi a criteri tecnici, ma devono tenere conto del valore umano e professionale di chi, ogni giorno, lavora per garantire l’inclusione. Solo riconoscendo e valorizzando entrambe le componenti – titoli ed esperienza – si potrà costruire un sistema educativo più equo ed efficace.
Verso un futuro inclusivo
La scuola è un luogo di crescita, e tutti gli insegnanti che vi operano meritano di essere ascoltati e valorizzati. La lettera si conclude con un auspicio: che l’Osservatorio possa dare voce a chi, in silenzio, fa la differenza nella vita di tanti studenti. Un futuro più inclusivo è possibile solo attraverso la cooperazione, il rispetto reciproco e il riconoscimento delle competenze di ciascuno.
In un momento in cui l’inclusione scolastica è al centro del dibattito pubblico, questo appello rappresenta un passo importante verso un sistema educativo che premia la qualità e l’impegno, a beneficio di tutti.
Daniela Nicolò e il Gruppo docenti di sostegno Uniti per INDIRE attendono una risposta dall’Osservatorio, nella speranza di contribuire a un cambiamento positivo per la scuola italiana.
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