Apprendiamo dalle recenti dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che a partire dal 2025 la valutazione dei dirigenti scolastici (DS) e il loro riconoscimento economico saranno legati agli obiettivi raggiunti. Una proposta innovativa che mira a rendere la scuola italiana più efficiente e orientata ai risultati. Tuttavia, il dibattito non si ferma qui.
La squadra invisibile che sostiene i dirigenti scolastici
Rosolino Cicero, presidente di ANCoDiS (Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici), ha espresso un punto di vista chiaro: i risultati raggiunti da un DS non sono il frutto esclusivo del suo lavoro. Essi dipendono anche dalla professionalità e dalle competenze dei suoi collaboratori e delle figure di sistema – una “squadra dell’autonomia” che oggi resta ai margini dell’attenzione politica e sindacale.
“ANCoDiS, in questi otto anni, è stata l’unica voce forte in un deserto di indifferenza,” afferma Cicero, sottolineando come il lavoro delle figure di sistema sia cruciale per garantire un diritto allo studio di qualità e un servizio efficiente per la comunità scolastica. Queste figure, spesso non riconosciute formalmente, rappresentano il terzo pilastro del sistema scolastico, accanto ai dirigenti scolastici e al personale docente.
Verso una carriera docente moderna e strutturata
ANCoDiS propone che anche le figure di sistema siano valutate per il lavoro che svolgono nelle aree di interesse che coordinano. Negli ultimi mesi, la prima annualità del piano di formazione per queste figure ha dimostrato l’importanza del loro ruolo. Ora, ANCoDiS chiede al ministro Valditara di chiarire come intenda proseguire con la seconda annualità e auspica che il prossimo atto di indirizzo ministeriale riconosca finalmente una moderna articolazione della carriera docente.
Un messaggio al Ministero: il rischio di un vuoto operativo
Sono oltre 100.000 i docenti che operano quotidianamente fuori dagli ambienti di apprendimento, fornendo supporto fondamentale alla gestione scolastica. Cicero avverte: “Cosa accadrebbe se queste figure decidessero di sospendere i propri incarichi?” La risposta è chiara: la scuola rischierebbe di perdere l’equilibrio operativo che oggi consente un funzionamento efficiente.
La sfida lanciata da ANCoDiS è anche culturale: valorizzare tutte le professionalità che contribuiscono al successo della scuola italiana. Perché una scuola efficiente non si costruisce solo con dirigenti competenti, ma con una squadra coesa e formalmente riconosciuta.