Siamo arrivati al mese di novembre e ormai prossimi alla definizione delle prossime contrattazioni di istituto nelle quali si stabilirà la ripartizione del fondo di istituto.
A tal proposito Ancodis ha lanciato un questionario sui pagamenti dei lavoratori per le attività aggiuntive dell’anno scolastico 2022-2023.
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Lascia basiti che il 58,5% risponde NO, il 35,8% risponde SI e il 5,7% risponde di non avere alcuna notizia.
Quindi ci troviamo di fronte alla negazione del diritto al compenso seppur NON proporzionale alla quantità e alla qualità del lavoro espletato.
Lo Stato sembra comportarsi come un cattivo datore di lavoro che paga poco e in ritardo i suoi lavoratori.
Ci auguriamo che Ministero e sindacati trovino una rapida soluzione se non si vogliono indurre i collaboratori dei dirigenti scolastici, le figure di sistema, il personale non docente ad astenersi dallo svolgere le attività aggiuntive a partire dalle prossime settimane.
Possiamo solo immaginare cosa potrebbe accadere alle singole scuole autonome!
Ancodis
Il lavoro del docente, fra classi difficili e riunioni interminabili, molti non vogliono più farlo
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