Da informazioni di stampa si legge che il Consiglio dei Ministri ha approvato una proroga di 10 giorni per le Regioni che non hanno ancora adottato il dimensionamento della rete scolastica mentre per le regioni che hanno proceduto al dimensionamento sono previste delle misure “premiali” quali la possibilità di istituire classi senza rispettare il requisito del numero minimo di studenti, la salvaguardia del contingente Ata per l’anno scolastico 2025/26, la nomina di un docente vicario del dirigente scolastico per le scuole interessate dal dimensionamento.
In particolare, per l’ultima misura facciamo rilevare che la figura del “vicario” è sconosciuta dalla legge e dal contratto!
OGGI non esiste la funzione vicaria però nel linguaggio scolastico è comunemente ma impropriamente adottato.
A seguito dell’istituzione della funzione dirigenziale, il legislatore ha ritenuto di non prevedere un docente con funzione vicaria ed è noto che la funzione docente non prevede la possibilità formale di sostituzione del ds.
Però in questi 25 anni si è continuato a parlare sia nelle note ministeriali che nel linguaggio formale di docente vicario.
Allora possiamo dire che c’è ma non esiste!
Vogliamo finalmente dare una identità contrattuale a questa figura che di fatto è riconosciuta nella scuola autonoma?
Vogliamo finalmente dire che occorre trovare una soluzione di sistema al vulnus giuridico della sostituzione del ds assente per giusta causa?
Vogliamo finalmente dire che occorre garantire ad ogni ds il diritto alla disconnessione e contestualmente riconoscere alla scuola la presenza di un vicario giuridicamente riconosciuto?
Infine, colgo l’occasione per ricordare che la complessità è una peculiarità della scuola autonoma (progettazione pedagogica, realizzazione e gestione del PTOF, organizzazione quotidiana del servizio, centinaia di unità di personale, diverse centinaia di alunni, relazione con migliaia di genitori, progetti extradidattici, relazioni con il territorio, reti di scopo e di ambito, formazione, sicurezza) che il ds e i suoi collaboratori devono affrontare e sapere gestire ogni giorno.
In particolare, c’è il tema del funzionamento organizzativo e didattico che occorre garantire in modo efficiente alla comunità scolastica. E questo è possibile grazie al lavoro della “squadra dell’autonomia” i cui componenti progettano, programmano, monitorano, verificano e, laddove necessario, suggeriscono azioni correttive o promuovono scelte che integrano decisioni già stabilite.
Allora occorre certamente un vicario in TUTTE le scuole autonome ma anche il riconoscimento della squadra dell’autonomia contrattualmente strutturata e riconosciuta (Area delle figure di sistema) in un percorso di carriera integrato alla funzione docente, interessata da una formazione specifica (unica azione attivata!) e da un processo di valutazione dei dirigenti e dei loro collaboratori.
Chiedo al Ministro di trovare una soluzione chiara e condivisa.
Rosolino Cicero
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