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Ancodis: concorsi, corsi e … ricorsi. Mentre nei tribunali si discute la scuola deve andare avanti

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Ancodis

La scuola italiana sta vivendo un momento di grave crisi di immagine legata allo svolgimento dei diversi concorsi ordinari e riservati.
Dai fatti che rileviamo siamo come in un campo “l’un contro l’altro armati”, dove l’arma del contenzioso giuridico sembra prevalere sull’esito di un percorso concorsuale che dovrebbe, sulla base di precise regole stabilite nei bandi, determinare una graduatoria di merito.
Invece, rileviamo che il ricorso al TAR o al Consiglio di Stato è diventato un’arma “segreta” di massa per tentare di arrivare all’obiettivo o bloccare l’esito di una selezione concorsuale.
Con quali intollerabili conseguenze? Creare confusione, rallentarne l’iter, dare l’impressione che nella scuola per l’assunzione di lavoratori e di lavoratrici occorra procedere a colpi di sentenze che ovviamente creano soltanto le condizioni per un danno alla sua identità.
La scuola italiana non merita tutto questo!
Immaginiamo quante critiche da parte di esperti e osservatori al nostro sistema scolastico incapace di darsi regole chiare e trasparenti e di procedere senza contenziosi ormai divenuti strutturali e intollerabili!
Ad analizzare, in particolare, quanto sta accadendo con il concorso riservato o ordinario per dirigente scolastico non possiamo non riconoscere che un grave danno si sta arrecando alla scuola autonoma, in particolare a quella priva di dirigente titolare, che rischia nel prossimo anno scolastico di portare avanti il proprio progetto pedagogico e la propria azione organizzativa in regime di reggenza.
Allora che fare? Sperare che si ponga uno stop a questa “deriva del contenzioso” che determina modi e tempi diversissimi per il completamento del percorso di reclutamento, significativi “investimenti” finanziari per molti docenti, lauti guadagni per pochi e – cosa ancora più grave – scontri tra portatori di legittimi interessi che rivendicano il diritto al posto di lavoro per il quale sulla base di una legge, un regolamento e un bando hanno deciso di concorrere.
I collaboratori dei dirigenti scolastici e tutte le figure di sistema di Ancodis, dunque, rappresentano la loro profonda preoccupazione per quanto sta accadendo nella scuola italiana. Come sempre sono e saranno pronti a lavorare per le loro comunità scolastiche (con o senza ds titolare) ma non possono non far rilevare l’intollerabile livello di confusione e di acrimonia che sta montando tra concorrenti vincitori, vinti e…opportunisti!
In ogni modo un fatto è certo: dalle prossime settimane in ogni scuola i vicari dei ds unitamente alla squadra dell’autonomia saranno pronti a lavorare per la propria comunità scolastica in attesa dell’individuazione del dirigente scolastico reggente o titolare.
A questi docenti nessun rappresentante istituzionale o sindacalista porge loro una parola di gratitudine e nessuna forza politica si pone il tema dell’ovvio riconoscimento contrattuale…
Forse perché non hanno a che fare con alcun contenzioso!

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