COMUNICATO STAMPA – Ci risiamo! Scuole aperte o chiuse? Lezioni in presenza o a distanza? Niente! Il nulla! Le scuole del secondo ciclo aspettano per l’ennesima volta, dall’inizio di questa pandemia, un’ennesima ordinanza che arrivi a tempo debito, per permettere di programmare le sue attività e garantire l’apertura delle scuole in sicurezza.
Ad onor del vero le scuola sono pronte: sono pronte già da febbraio dell’anno scorso quando tanti si sbracciarono le maniche per non abbandonare i propri alunni e si destreggiarono con la DAD; sono pronte dall’estate scorsa quando cominciarono con metro alla mano a misurare le distanze di banchi e sedie; disegnare percorsi guidati; abbattere mura per ingrandire le aule e garantire così la riapertura settembrina e sono pronte ancora oggi con le modalità più disparate di orari e di organizzazione didattica per garantire la presenza eventuale degli alunni al 50%, al 75% o al 100%. E invece ancora una volta gli studenti delle scuole secondarie aspettano; i loro docenti aspettano; i Dirigenti Scolastici aspettano che arrivi un accenno di ordinanza che dia il via libera.
Basterebbe anche un segnale di fumo dai palazzi preposti affinché si possa dire a tutti che si ricomincia e come si ricomincia.
La disaffezione alla scuola trova radici stabili nel terreno instabile della burocrazia siciliana.
La scuola non si inventa dall’oggi al domani. La scuola ha necessità di essere rispettata perché tutta la comunità operante in essa necessita di certezze e di indicazioni chiare e tempestive.
In un clima di incertezza già determinato dalla situazione epidemiologica si aggiunge la lentezza e il silenzio dei nostri governanti.
Per ANCODIS
Connie Fascella, componente del direttivo
Concorsi personale scuola, TFA sostegno, le qualifiche e i test
L’ANCoDiS è l’Associazione che sostiene il riconoscimento giuridico e contrattuale dei Collaboratori dei DS e delle Figure di sistema che lavorano nelle autonome Istituzioni scolastiche.